Paul Watzlawick



« The belief that one’s own view of reality is the only reality is the most dangerous of all delusions »
« La credenza che la realtà che            ognuno vede sia l'unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni »
      
(Paul Watzlawick, La realtà della realtà )
Paul Watzlawick (Villach, 25 luglio 1921Palo Alto, 31 marzo 2007) è stato uno psicologo e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, eminente esponente della statunitense Scuola di Palo Alto, nonché seguace del costruttivismo, derivante dal pensiero relativista del costruttivismo filosofico. Inizialmente di formazione psicoanalitica junghiana, successivamente fu tra i fondatori e tra i più importanti esponenti dell'approccio sistemico. Lavorò a lungo al Mental Research Institute e fondò il Centro di Terapia Strategica di Arezzo insieme a Giorgio Nardone.

Figlio di un direttore di banca, nacque nel 1921 a Villach, in Austria, dove si diplomò nel 1939. Nel 1949 conseguì le lauree in Lingue moderne e Filosofia all'Pragmatica della comunicazione umana".  Watzlawick era ormai fortemente convinto che l'esistenza umana avesse sempre e comunque un aspetto relazionale e contestuale e, con uno stile chiaro e concreto dei processi mentali, cominciò a spiegare i percorsi che portano l'individuo a costruire la propria realtà. Nello stesso anno, Jackson creò il "Progetto di Terapia Breve" del MRI sotto la direzione di Richard Fish. Assieme a prestigiosi nomi quali Arthur Bodin, Jay Haley, John Weakland, Virginia Satir e Jules Riskin, Paul Watzlawick fece parte dei membri originari del progetto e fu membro fondatore del Centro di Terapia Breve, pubblicando nel 1974 "Change. Sulla formazione e la soluzione dei problemi" (assieme a Fisch e Weakland) e nel 1977 "Il linguaggio del cambiamento", dove illustrò il proprio approccio clinico e terapeutico. Queste opere risentono fortemente dell'influenza di Milton Erickson, medico di Phoenix destinato a diventare il rivisitatore dell'ipnoterapia moderna, che da un ventennio era stato avvicinato dal gruppo di Palo Alto per studiarne le originali tecniche di intervento. A partire da questi studi, anche grazie ad autori quali Jay Haley, Ernerst Rossi, John Weakland e successivamente Paul Watzlawick, fu costituito il background di quel metodo psicoterapeutico conosciuto come approccio strategico.

Abile didatta, nel 1976 Paul divenne professore associato del Dipartimento di Psichiatria e Scienza del Comportamento all'Università di Stanford. L'ottica dei suoi insegnamenti era quella di una comprensione non patologizzante del comportamento umano, lontana dalle premesse di base della psichiatria dell'epoca. L'accostamento alle idee costruttiviste fu dunque una naturale conseguenza del suo pensiero, fino a che nel 1978 decise di invitare il cibernetico e costruttivista radicale Heinz von Foerster come principale oratore a un convegno dell'MRI, portando su di lui l'attenzione della comunità dei terapeuti familiari. Fu un modo per porre una base epistemologica costruttivista alla terapia breve, consolidata negli anni successivi collaborando con autori quali Jon Elster, Ernst von Glasersfeld, David Rosenhan e Francisco Varela, e con opere quali "La realtà della realtà" (1976) e "La realtà inventata" (1981).
Continuando il suo spirito di ricercatore e didatta, esercitò anche la professione di psicologo clinico in California dal 1969 al 1998, quando smise di vedere pazienti.

Vittima fin dai primi anni '90 di crescenti complicanze dovute alla malattia di Alzheimer, si ritirò dall'MRI sul finire del 2006 in seguito a un aggravamento e morì nella sua abitazione di Palo Alto il 31 marzo 2007 in pace e senza soffrire, dopo una piacevole serata passata con la moglie Vera ascoltando musica italiana. Secondo le sue volontà, il suo corpo è stato donato alla scienza per fini di ricerca. Oltre alla moglie ha lasciato le figliastre Yvonne di Morgan Hill e Joanne di Kansas City, nonché la sorella Maria Wünsch ancora residente a Villach, e il nipote Harold.

Conoscitore di cinque lingue e dotato di un piacevole senso dell'umorismo, Watzlawick non si abbassò mai a toni sgradevoli e inopportuni, venendo ricordato come un uomo di "un'eleganza oltre il tempo" e dai modi gentili e generosi. Fu sua la celebre battuta sul DSM III che, con l'eliminazione dell'omosessualità dai disturbi psichiatrici in seguito alle forti pressioni sociali e scientifiche dell'epoca, aveva fatto sì che milioni di persone nel mondo fossero state "curate" con un tratto di penn: con essa Watzlawick sottolineò l'inaffidabilità e la pericolosità di forme di etichettamento e classificazione, in special modo nell'ambito psichiatrico. Massimo studioso della pragmatica della comunicazione umana, delle teorie del cambiamento e del costruttivismo radicale, nonché figura di spicco dell'approccio sistemico e della terapia breve, ha scritto circa una ventina di libri e oltre centocinquanta tra articoli e saggi tradotti in più di ottanta lingue, diffondendo nel mondo l'approccio allo studio della comunicazione e dei problemi umani della Scuola di Palo Alto.

Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti in Europa e in America, tra cui la Outstanding Teacher Award della Psychiatric Residency Class dell'Università di Stanford nel 1981, le lauree honoris causa alle Università di Liegi e Bordeaux nel 1992, la Medal for Meritorious Service di Vienna nel 1990 e l'Honorary Medal di Carinthia nel 1993.

Watzlawick portò numerosi contributi allo studio della mente. Sebbene sia ricordato soprattutto per essere l'autore principale di "Pragmatica della comunicazione umana", pietra miliare della psicologia che si occupa degli effetti pratici della comunicazione e che, accanto agli studi di Bateson e del gruppo di Palo Alto, introduce l'approccio sistemico alla psicologia, sono stati fondamentali i suoi contributi più diretti alla psicoterapia, con libri come "Change. La formazione e la soluzione dei problemi" e "Il linguaggio del cambiamento. Elementi di comunicazione terapeutica". Inoltre, con "La realtà inventata" riunisce una serie di autori che, con i loro scritti, portano incisivi contributi alla teoria costruttivista.

Nessun commento:

Posta un commento