SVILUPPARE LE RISORSE UMANE dalle capacità cognitive all'intelligenza emotiva
domenica 29 settembre 2013
Francisco Javier Varela García
" Il cervello non è un computer e la coscienza non è nella nostra testa."
Francisco Javier Varela García nasce a Santiago in Cile nel 1946. Dapprima studia medicina e biologia, poi alla Harvard University consegue il Ph.D. in biologia. La sua tesi, difesa nel 1970 e supervisionata da Torsten Wiesel, è intitolata La retina degli insetti: Il processo dell'informazione nei composti dell'occhio.
Insegna in molti istituti ed università nel Nord e Sud America: a New York, a Berkeley in California, nel Colorado, in Costa Rica, in Cile; poi in Europa presso il "Max Planck Institut for Brain Research" di Francoforte ed il "Polytechnical Institut" di Zurigo. Nel 1986 soggiorna in Francia, dove inizialmente insegna scienze cognitive ed epistemologia alla École Polytechnique. Nello stesso periodo dirige il gruppo di ricerca "Dinamiche dei sistemi neuronali" del Laboratorio di Neuroscienze e Brain Imaging del CNRS (Centre national de la recherche scientifique) presso l'ospedale della Salpêtrière.
Ha dato importanti contributi nei campi della biologia, dell'immunologia, delle neuroscienze, negli studi sull'intelligenza artificiale, nella cibernetica, nella teoria dei sistemi complessi e nell'epistemologia. Dopo il colpo di stato di Augusto Pinochet nel 1973, Varela e la sua famiglia passano 7 anni in esilio negli Stati Uniti; successivamente Varela ritorna in Cile per assumere un posto come professore di biologia. Varela diventa buddista tibetano nel 1970. Inizialmente studia meditazione con il maestro Chögyam Trungpa Rinpoche, fondatore del Vajradhatu e Shambhala Training. Più tardi studia con Tulku Urgyen Rinpoche, un maestro nepalese di tantra. Muore di epatite C nel 2001 a Parigi a causa del trapianto di fegato che aveva subito nel 1998. Varela ha lasciato quattro figli, tra cui l'attrice e modella Leonor Varela.
Varela era principalmente un biologo, ed è stato profondamente influenzato dal suo insegnante e collega cileno Humberto Maturana, anch'esso biologo con un forte orientamento filosofico. Il concetto di autopoiesi (dal greco "auto" (sé) e "poiesis" (creazione)), da lui elaborato insieme a Maturana, venne da loro utilizzato per indicare che la caratteristica fondamentale dei sistemi viventi è una struttura organizzata al fine di mantenere e rigenerare nel tempo la propria unità e la propria autonomia rispetto alle variazioni dell'ambiente, tramite propri processi costituenti che contribuiscono alla ri-generazione e al mantenimento del sistema.
« Conseguenze delle operazioni del sistema sono le operazioni del sistema. »
Varela ha scritto e pubblicato numerosi libri ed articoli scientifici in biologia, neurologia, scienze cognitive, matematica e filosofia. È stato un membro fondatore dell'Integral Institute, un think tank dedicato alla inter-fertilizzazione di idee e discipline. Varela era un fautore della Embodied Philosophy, la quale enuncia che la cognizione e la coscienza umana possono essere capite unicamente nei termini delle strutture enattive da cui provengono, vale a dire il corpo ed il mondo fisico con il quale il corpo interagisce. Varela ha introdotto nelle neuroscienze il concetto di neurofenomenologia, basata sugli scritti fenomenologici di Edmund Husserl e di Maurice Merleau-Ponty. Ha anche promosso la cosiddetta "scienza in prima persona", con la quale l'osservatore esamina la sua esperienza della coscienza usando dei metodi con i quali è possibile fare delle verifiche scientifiche.
domenica 6 gennaio 2013
MASSIMILIANO CARDONE
Massimiliano Cardone ha uno dei massimi livelli di specializzazione della Scuola di Palo Alto, si è formato con Paul Watzlawick il più importante esponente dell’approccio sistemico e uno dei fondatori della Scuola (Mental Research Institute, Palo Alto, California, USA) e con Giorgio Nardone che ha definito il modello strategico, uno dei più innovativi modelli di ricerca-intervento della Scuola di Palo Alto; in questo contesto ha approfondito tra le altre, varie tematiche quali: “formazione manageriale imprenditoriale e dirigenziale”, comunicazione e problem solving strategico, “consulenza, formazione e coaching strategici”, costruzione dell'immagine del personaggio pubblico (manager, politici, ecc), comunicazione persuasoria, formazione formatori (trainers training), tecniche di negoziazione e vendita, comunicare in pubblico, comunicazione efficace con i media (TV, giornali, radio e web), sviluppo leadership, “selezione, gestione e sviluppo risorse umane”, sviluppo risorse personali, coaching sportivo.
E’ inoltre laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Parma (Italia)
Dai 12 ai 18 anni (parallelamente al normale iter scolastico di formazione scientifica) si interessa alle scienze della mente. Studia i più importanti autori e le principali teorie riguardanti la mente umana, con una ricerca finalizzata alle reali applicazioni pragmatiche di tali teorie.
Questo periodo avrà un influsso determinante sulla scelta del suo percorso professionale.
Oltre ai Maestri precedentemente citati si è formato con Richard Bandler. Tra le varie specializzazioni conseguite presso la sua Scuola, è “Licenced Master of NLP (“Neuro-Linguistic Programming)”della Society of NLP e “Licenced Master in D.H.E.” della Society of NLP (Design Human Engineering), una delle più innovative evoluzioni della PNL.
La Society of NLP è l’ente fondato nel 1978 dai creatori della PNL: Richard Bandler e John Grinder.
E’ “ Professional Master” in psicologia della comunicazione interpersonale, della comunicazione non verbale e verbale, ipnosi, PNL e enneagramma, formazione manageriale, problem solving, tecniche di negoziazione e vendita, preparazione mentale per lo sportivo (in team e individuale) : attestato conseguito presso l’Istituto International ISI – CNV (Nizza, Francia).
Ha conseguito varie specializzazioni nell’area dello sviluppo delle capacità di apprendimento e delle funzioni cognitive ampliando così la sua formazione in “Mind Map” (Mappe Mentali) e Lettura Veloce metodo originale di Tony Buzan e alla Scuola di Paul Hobbs (The Paul Hobbs Consultancy) con il metodo “The Mind Management System”, specializzandosi in“Quantum Reading” e approfondendo le tecniche di Image Streaming techniques, Accelerated Learning tecniques, Synoptic Reading, Use of Mind Maps, Ability to Soft Focus, NLP tecniques, Ability to adapt Concentration, Comprehension an Speed of reading to suit, ha inoltre ampliato la sua formazione in“Photoreading” (metodo originale di Paul R. Scheele).
Svolge approfonditi studi nel campo delle Neuroscienze che risultano essere parte integrante del suo lavoro.
E’ Master presso la National Guilt of Hypnotist americana (N.G.H. Merrimach, NH, USA).
Oltre ai classici percorsi universitari ha ampliato la sua formazione con: Robert Dilts, Harry Nichols, Philip Holt, Anthony Robbins, John J. La Valle, Deepak Chopra, Roy Martina e Paul Mckenna, sviluppando ricerche basate sul modello scientifico ed improntate alla ricerca della reale efficacia dei loro metodi.
Ha
sviluppato un metodo strategico di analisi-intervento applicabile alle realtà
aziendali ed organizzative di qualunque dimensione e in qualsiasi contesto.
Tale metodo consente, in tempi estremamente brevi, di risolvere situazioni
particolarmente problematiche (sia che investano una specifica area di
un'organizzazione, sia un’organizzazione nel suo complesso), di apportare
specifiche innovazioni e di costruire una vera e propria cultura aziendale
innovativa.
Questo
modello è stato sviluppato proseguendo la linea di pensiero della scuola di
Palo Alto e di alcuni suoi maestri. Tutto questo viene fatto seguendo le linee
guida della scuola secondo cui ogni tipo di modello costruito deve poter essere
applicato ad ogni contesto in cui sia presente l'elemento umano.
Proseguendo
la tradizione della scuola e dei suoi maestri, ha continuato a fare ricerca,
innovando e perfezionando i loro metodi, fino, in alcuni casi, ad idearne di
nuovi, quali ad esempio un metodo per definire con estrema precisione e in tempi
brevi, il carattere, le competenze e le potenzialità degli individui; un metodo
per lo sviluppo delle competenze, delle potenzialità e dei vari tipi di
intelligenza e un metodo per la risoluzione dei problemi, sia nell'ambito
privato che in ambito aziendale, professionale e organizzativo.
Al di là
delle sue particolari capacità e abilità specifiche, la sua mentalità aperta
gli consente di poter attingere il sapere da varie discipline come
l'antropologia, la filosofia della scienza, la cibernetica di secondo livello,
la logica, la neuroeconomia, le neuroscienze e molte altre, di ricercare
continuamente e rendere i suoi metodi sempre più efficaci ed efficienti con il
conseguente sviluppo di modelli che al crescere di un’elevata complessità
teorica riescono a produrre applicazioni pratiche sempre più semplici.
Nello
sviluppare questo tipo di lavoro, rispetto ai suoi maestri, ha avuto il
vantaggio di aver potuto intraprendere il suo percorso formativo in anni in cui
il reperimento delle informazioni è stato reso molto più facile dallo sviluppo
delle nuove tecnologie.
Pratica
anche la consulenza di sostituzione, attività di particolare difficoltà in
quanto consiste
nel
ricoprire il ruolo di manager, per un periodo di tempo determinato, all'interno
dell'organizzazione o dell'azienda in cui interviene, per risolvere specifici
problemi, apportare determinate innovazioni, per risolvere particolari crisi e
portare a compimento specifici progetti
Da oltre 15 anni svolge attività di consulenza, formazione, formazione di formatori e coaching in tutte le aree sopra descritte che si possono riassumere in estrema sintesi in aree business, sport e life.
domenica 28 ottobre 2012
martedì 31 luglio 2012
WATZLAWICK SE LE IDEE SI AMMALANO
Paul Watzlawick, morto ieri nella sua casa di Palo Alto in California all' età di 85 anni, è lo psicologo che meglio di tutti è riuscito a coniugare i problemi della psiche con quelli del pensiero e quindi a sollevare le tematiche psicologiche al livello che a loro compete, perché ad «ammalarsi» non è solo la nostra anima, ma anche le nostre idee che, quando sono sbagliate, intralciano e complicano la nostra vita rendendola infelice. E proprio Istruzioni per rendersi infelici, che Feltrinelli pubblicò nel 1984 facendo undici edizioni in due anni, è stato il libro che ha reso noto Watzlawick in Italia al grande pubblico. Nato a Villach, in Austria, nel 1921, Watzlawick nel 1949 ha conseguito all' Università di Venezia la laurea in lingue moderne e filosofia. L' anno successivo prese a frequentare l' Istituto di Psicologia analitica di Zurigo dove nel 1954 conseguì il diploma di analista. Dal 1957 al 1960 ottenne la cattedra di psicoterapia presso l' Università di El Salvador e dal 1960 si trasferì al Mental Research Institute di Palo Alto dove lavorò con Don D. Jackson, Janet Helmick Beavin e Gregory Bateson, diventando il massimo studioso della pragmatica della comunicazione umana, delle teorie del cambiamento, del costruttivismo radicale e della teoria breve fondata sulla modificazione delle idee con cui ci costruiamo la nostra «immagine» del mondo, spesso dissonante con la «realtà» del mondo. Le tesi centrali che sono alla base del pensiero di Watzlawick sono: in primo luogo che la nevrosi, la psicosi e in generale le forme psicopatologiche non originano nell' individuo isolato, ma nel tipo di interazione patologica che si instaura tra individui, in secondo luogo che è possibile, studiando la comunicazione, individuarne le patologie e dimostrare che è la comunicazione a produrre le interazioni patologiche. A un individuo può capitare infatti di trovarsi sottoposto a due ordini contraddittori, convogliati attraverso lo stesso messaggio che Watzlawick chiama «paradossale». Se la persona non riesce a svincolarsi da questo doppio messaggio la sua risposta sarà un comportamento interattivo patologico, le cui manifestazioni siamo soliti chiamare «follia». Questa analisi, ben descritta in Pragmatica della comunicazione umana (Astrolabio-Ubaldini, 1971) non si limita a un' interpretazione dei meccanismi interattivi, ma scopre procedimenti pragmatici o comportamentali che consentono di intervenire nelle interazioni e di modificarle. «Paradossalmente» è proprio con l' iterazione di doppi messaggi o di messaggi paradossali, nonché con la «prescrizione del sintomo» e altri procedimenti di questo tipo che il terapeuta riesce a sbloccare situazioni nevrotiche o psicotiche apparentemente inespugnabili. Partendo da queste premesse Watzlawick intende la terapia non come «guarigione», ma come «cambiamento» a cui ha dedicato Il linguaggio del cambiamento (Feltrinelli 1980), Il codino del Barone di Munchhausen» (Feltrinelli 1989) e, con Giorgio Nardone L' arte del cambiamento (Ponte alle Grazie, 1991). Secondo Watzlawick sono distinguibili due realtà, una delle quali è supposta oggettiva ed esterna, e un' altra che è il risultato delle nostre opinioni sul mondo. Ogni persona deve sintetizzare queste due realtà ed è questa sintesi che determina convinzioni, pregiudizi, valutazioni e distorsioni dovute al fatto che il mondo della razionalità è controllato dall' emisfero cerebrale sinistro che ci consente di interpretare la realtà oggettiva in termini razionali secondo una logica metodologica. Ma questa è spesso in conflitto con l' attività dell' emisfero destro da cui nascono fantasie, sogni e idee che possono sembrare illogiche e assurde. Il linguaggio della psicoterapia deve intervenire sull' emisfero destro perché in esso l' immagine del mondo è concepita ed espressa, e, mutandone la grammatica attraverso paradossi, spostamenti di sintomi, giochi verbali, prescrizioni, si determina il cambiamento dell' immagine del mondo che è alla base della sofferenza psichica. La rivoluzione non è da poco, perché smentisce la persuasione comune secondo cui, a partire dalla nascita la realtà non può che essere «scoperta». No, dice Watzlawick ne La realtà inventata (Feltrinelli, 1988). Il costruttivismo, che è alla base della sua concezione sostiene che ciò che noi chiamiamo realtà è un' interpretazione personale, un modo particolare di osservare e spiegare il mondo che viene costruito attraverso la comunicazione e l' esperienza. La realtà non verrebbe quindi «scoperta», ma «inventata». Da queste invenzioni nascono «stili di vita» che rendono ciechi non solo gli individui, ma interi sistemi relazionali umani (famiglia, aziende, sistemi sociali e politici) nei confronti di possibilità alternative. Con molti esempi Watzlawick mostra nei suoi libri come attraverso una nuova formulazione di vecchie immagini del mondo possano sorgere nuove «realtà». E così la psicologia incomincia a respirare. Oggi a raccogliere questo respiro è la consulenza filosofica che spero annoveri presto Watzlawick tra i suoi precursori e, sulla sua traccia, approfondisca quella terapia delle idee che, inosservate dalla psicologia, sono spesso la causa delle sofferenze dell' anima.
UMBERTO GALIMBERTI
Da La Repubblica 4 aprile 2007
RICHARD BANDLER, ROBERT DILTS, PAUL WATZLAWICK, MASSIMILIANO CARDONE, MILTON ERICKSON, GREGORY BATESON, MATURANA HUMBERTO R, FRANCISCO VARELA
RICHARD BANDLER, ROBERT DILTS, PAUL WATZLAWICK, MASSIMILIANO CARDONE, MILTON ERICKSON, GREGORY BATESON, HUMBERTO R. MATURANA , FRANCISCO VARELA
domenica 29 luglio 2012
RICHARD BANDLER co-fondatore della PNL
Richard Bandler è, insieme a John Grinder, il co-fondatore della Programmazione Neurolinguistica. Oltre a insegnare PNL, oggi Richard Bandler insegna anche Design Human Engineering e Neuro Hypnotic Repatterning.
Considerato un genio, Richard Bandler inizio negli anni '70 insieme a John Grinder a "modellare" e a gettare i primi semi della futura PNL. Studiarono il lavoro di terapeuti che ottenevano risultati sopra la media, tra cui Virginia Satir, terapeuta famigliare, Fritz Perls, Gestalt therapy, e Milton Erickson, ipnotista molto famoso.
Al tempo, Richard Bandler studiava scienze informatiche e matematiche all’università di California di Santa Cruz. Studiando scienza del comportamento, dovette trascrivere del lavoro di Fritz Perls e da lì si scoprì apprendere molto efficacemente modelli di Gestalt usati dallo stesso Fritz Perls, tanto che tenne degli incontri con amici e compagni per applicare la Gestalt appresa. Fu da quel momenti che Richard Bandler si interessò con John Grinder di studiare diversi modelli e diversi modi di fare di questi modelli. Il loro intento era scoprire cosa rende efficace una terapia e un terapista rispetto a un altro. Da lì nacque la Programmazione Neurolinguistica.
Richard Bandler e John Grinder iniziarono a lavorare insieme per estrapolare i modelli linguistici efficaci appresi e così elaborarono il metamodello, il milton model, l’osservazione dei movimenti oculari, le submodalità e altri strumenti base di quella che presto fu chiamata proprio Neurolinguistic
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